giovedì 29 settembre 2011

VIlla San Limato

Nel periodo che segna la fine della Repubblica e l’ inizio dell’ età imperiale di Roma, sorgono su tutte le coste campane, le villae maritimae un tipo di abitazione dedicata principalmente al diletto e all’ otium nei mesi estivi. E’ soprattutto il litorale domitio a costellarsi di ville per la presenza di sorgenti naturali di acque termali. L’ amoenitas del territorio dice Strabone, diventa anzi il requisito fondamentale di queste ville.
L’ originario nucleo di queste ville, costituito da atrio e tablino, si dilata con la costruzione, in tempi successivi, di nuovi ambienti, decorati sfarzosamente di statue, mosaici e pitture parietali.
Splendida tra tutte, è la Villa Limatola, costruita all’ inizio dell’ età imperiale, tra il  Comune di Mondragone e quello di Cellole.
Essa mostra le citate discontinuità architettoniche: le strutture superstiti sono incorporate, oggi, in masseria settecentesca mentre la maggior parte degli ambienti visibili, il frigidarium ( e lo splendido mosaico, con rappresentazione di animali divini, che lo ricopre), il calidarium ed il tiepidarium, costruiti in reticolati e mattoni e coperti da volte a botte. Su di loro poggiano gli ambienti residenziali.
L’ esame delle strutture a noi arrivate, evidenziano due fasi costruttive: l’ impianto originario è del I secolo, mentre la fase di ristrutturazione e d’ ampiamento si data alla fine del II secolo.
La tecnica di costruzione della villa in San Limato è di modello: la planimetria risponde alle esigenze non solo di piacere e ozio, ma anche a quelle di relazioni sociali, politiche, religiose. La disposizione dei nuclei edilizi non è casuale ma risponde alle leggi del miglior modo di fruizione del passaggio: la casa signorile è sempre meglio esposta al panorama, l’ asimmetria delle superfici non è dovuta alla mancanza di spazio ma bensì ad un’ innovazione tecnica che mette in risalto i profili curvi di absidi ed esedri aperti verso il mare.

La lussuosa residenza romana, attribuita a Gaio Ofonio Tigellino, , oggetto di riqualificazione nel 2008, è  purtroppo oggi presa di mira dai vandali.


Probabilmente il feroce funzionario dell’imperatore romano Nerone non avrebbe mai immaginato che, a distanza di secoli, gli abitanti nativi di quei luoghi così stupendi da essere vanto dell’ Impero, potessero guadagnarsi, al pari dell'antico Imperatore romano, la fama di distruttori.

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