Una gemma di incomparabile bellezza incastonata tra la foce del fiume Volturno e il Monte Massico, adagiata su una delle costiere più affascinanti del Mar Tirreno: questa è Mondragone.
Le ataviche origini di questa splendida cittadina costiera della Campania sono riconducibili alla colonia romana di Sinuessa, probabilmente fondata sulle rovine della greca Sinope.
“Mollis”, così Marziale chiama la colonia per la sua fama di cittadina voluttuosa e raffinata. Per il suo mare, le sue terme e il suo vino, il Falerno, che copiosamente allieta i banchetti dei ricchi romani in tutto l’ Impero, i grandi poeti e scrittori latini come Ovidio, Turpilio o il già citato Marziale, cantano questo luogo meraviglioso e senza tempo.
Personaggi ricchi, famosi e potenti dell’ Urbe come Cicerone, Narciso, il liberto potentissimo dell’ Imperatore Claudio, Tigellino, prefetto del pretorio di Nerone, incantati dal fascino del paesaggio, dalla mitezza del clima e dai piaceri della vita trascorrono l’ ozio in quel di Sinuessa e lì, a pochi metri dalla costa bianchissima e limpidissima, costruiscono le loro lussuose ville.
La città si biforca con il suo abitato, tra due delle maggiori strade consiliari, l’ Appia e la Domitiana, e ad esse è strettamente legato il suo destino: popolosa, ricca, fiorente finché l’ impero Romano domina l’ Europa, semideserta e in decadenza in seguito al suo declino.
Sinuessa, infatti, raggiunge l’ apice della bellezza e della fama tra il I sec. a.C. ed il II sec. dopodiché il suo splendore comincia a scemare, secolo dopo secolo. Un inesorabile declino che segue parallelamente quello dell’ Impero Romano.
Alla caduta dell’ Occidente, gli abitanti si trovano esposti alle incursioni sia dei barbari del nord sia dei pirati saraceni del sud, ormai liberi da ogni controllo che possa fermare le loro devastazioni.
I sopravvissuti alla scomparsa dell’ autorità imperiale trovano scampo sul monte che sovrasta la loro terra, dando origine così alla Rocca di Mondragone, che deve il suo nome a Dragone, il principe longobardo signore di essa, e alla sua figlia Rocca (la leggenda riporta l’ etimologia del nome alla presenza di un terribile drago: Mons Draconis).
Solo sette secoli più tardi, con il dominio angioino nel sud della penisola, finalmente gli abitanti della Rocca ritornano a vivere sulla loro amata costa, formando il nucleo originario della Terra di Mondragone, con gli abitati interni di S.Angelo e S.Nicola.
La storia dell’ odierna Mondragone passa per vicissitudini di potenti, popoli, leggende, lotte. I mondragonesi, temprati da secoli e secoli di storia gloriosa, agevolati da un clima e da una posizione geografica invidiabile e forti di un solido patrimonio agricolo, ittico, turistico, termale e soprattutto culturale, hanno dato vita a una delle realtà più felici del basso Tirreno: come scriveva lo storico Fausto Sementini: “…la nostra patria può chiamarsi una felicissima e deliziosa terra, che porta i suoi vanti verso la più remota antichità….”
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